Acufene: effetti sul controllo posturale e la stabilizzazione
Si è concluso un interessante studio pilota condotto da 11 ricercatori presso l’Università degli Studi di Palermo, che ha rivelato aspetti importanti della interazione tra acufene e postura.
Questo studio ha valutato i parametri stabilometrici di pazienti acufenopatici, allo scopo di studiare l’influenza dell’acufene sull’equilibrio del corpo e le interazioni sensoriali visive (occhi aperti e chiusi) attraverso la posturografia.
La posturografia è una tecnica che studia la postura e ci informa sulla funzione vestibolo-spinale e la compensazione raggiunta a seguito di qualsiasi danno al sistema dell’equilibrio (es. disfunzione cocleare), indipendentemente da ciò che accade in altri livelli.
La stabilometria valuta l’equilibrio posturale quantificando le oscillazioni posturali dalla posizione ortostatica su una piattaforma di forza. Comporta il monitoraggio dello spostamento dei centri di pressione (CoP) in direzione laterale (o frontale) (X) e anteriore-posteriore (sagittale) (Y).
I risultati hanno dimostrato che, nel complesso, i pazienti affetti da tinnito presentano instabilità nella posizione ortostatica, in relazione ai parametri di riferimento. Ciò è confermato da Matsushima, il quale ha trovato che l’acufene rappresenta un fattore di aumento dell’instabilità nelle persone a causa della disfunzione cocleare(28).
Un altro aspetto preso in considerazione è stato l’effetto della deprivazione visiva. Ci si aspettava che i soggetti con acufeni e disfunzioni cocleari avessero una maggiore dipendenza visiva e quindi, chiudendo gli occhi, presentassero un’influenza più marcata sui loro parametri stabilometrici.
Tutti i parametri posturali, infatti, sono risultato significativamente più bassi ad occhi aperti rispetto alla condizione con occhi chiusi (test di Romberg).
Questi risultati confermano che i segnali di riferimento visivi forniscono una migliore stabilità nei soggetti con tinnito, come dimostrato da Kapoula e Le nel 2006 e da Bianco nel 2014(29,30). È importante notare che lo studio ha rilevato differenze significative nei parametri riguardanti la lunghezza totale e relativi alla variabilità temporale sull’asse antero-posteriore e laterale-media.
Inoltre, sono emerse differenze nelle coordinate dei centri di pressione sull’area frontale e sagittale, sebbene non significative. Tuttavia, i ricercatori si sono chiesti quanto questi risultati siano stati influenzati dall’acufene e quanto dallo stress che lo stesso provoca nei soggetti.
Le risposte emotive giocano un ruolo nell’integrazione motoria, riflessi tendinei iperattivi sono stati trovati in pazienti ansiosi probabilmente causati da una maggiore scarica di efferenza gamma e, inoltre, dalla presenza di un’eventuale rigidità dei muscoli di collo e spalle causata dall’aumento del tono nervoso simpatico (31,32).
Sono necessari ulteriori studi per arrivare a vere conclusioni in merito. Matsushima et al. hanno dimostrato che riducendo l’aumento di tono del nervo simpatico e l’ansia si migliora la rigidità muscolare, ed infine l’equilibrio statico.
Hanno analizzato gli effetti della stimolazione elettrica in soggetti acufenopatici e dimostrato che il tono nervoso parasimpatico, diventato predominante dopo la stimolazione elettrica, promuove anche una certa diminuzione del tono nervoso simpatico e, dunque, della rigidità muscolare dell’ansia.
Inoltre, l’influenza dell’acufene sul controllo posturale potrebbe essere mediata dall’attivazione del sistema vestibolare. Nel 2006, Alessandrini et al. hanno mostrato un aumento significativo, in presenza di stimolo, dell’oscillazione del corpo alle basse e medie frequenze sul piano laterale e nella condizione di occhi chiusi.
Tuttavia, Kapoula, Z et al. nel 2001 hanno confermato le conclusioni a cui è giunto il gruppo di ricercatori dell’Università di Palermo dimostrando un peggioramento con la condizione ad occhi chiusi. Anche Kapoula sostiene l’ipotesi che l’influenza dell’acufene sul controllo posturale potrebbe essere spiegata attraverso la stimolazione del sistema vestibolare causata dal tinnitostesso.
Nel 2010, Amanda, B. et al hanno descritto gli effetti della stimolazione elettrica e della terapia manuale osteopatica in 40 soggetti. Due mesi dopo, tutti hanno mostrato un miglioramento dell’acufene e la qualità di vita è stata percepita complessivamente come migliorata. In conclusione i risultati sono in accordo con la letteratura scientifica; l’acufene influenza negativamente l’equilibrio.
Tuttavia, non è ancora chiaro se i trattamenti per l’acufene possano agire sulla postura. Lo studio è preliminare ed è tutt’ora in corso. Attualmente non esiste ancora un gruppo di controllo, e questo è il principale limite dello studio, ma i primi risultati raccolti sono molto interessanti.
Per approfondire, leggi il documento completo (in lingua inglese)
FONTE: https://www.researchgate.net/publication/281004230