ARRICCHIMENTO SONORO

L’arricchimento sonoro, detto anche stimolazione acustica, può favorire l’abitudine all’acufene, in quanto aumenta l’attività neuronale e diminuisce il contrasto (tra il silenzio e l’acufene), così da rendere il tinnito più difficile da identificare.

In questo modo si riduce al minimo la possibilità che l’apparato uditivo centrale aumenti la sua sensibilità (guadagno) nel tentativo di rilevare la stimolazione uditiva “mancante”.

Dal momento che la correlazione tra il tinnito e l’aumento dell’attività da parte del sistema nervoso centrale (come conseguenza dell’attenuazione periferica o della ridotta stimolazione uditiva causata dall’ipoacusia) è ormai ampiamente accettata, è del tutto logico e plausibile utilizzare la stimolazione acustica per uno di questi tre scopi:

  • Mascheramento
  • Ascolto cosciente (distrazione)
  • Ascolto passivo (abitudine)

 

Vediamoli uno per uno:

  • Mascheramento

    Il mascheramento si riferisce al tentativo di “coprire” la percezione dell’acufene con un altro suono, generato esternamente. La maggior parte dei pazienti acufenici riferisce che, quando si trova in ambienti rumorosi, come, ad esempio, un centro commerciale, oppure quando ascolta musica a forte volume o quando è sotto la doccia non è cosciente del proprio acufene. In effetti, per molti, sebbene non per tutti, il tinnito è più evidente e fastidioso quando ci si trova in condizioni di quiete, vale a dire proprio in quelle situazioni in cui il contrasto tra silenzio ambientale e acufene è maggiore. Il mascheramento può essere totale (fino al punto da eliminare completamente la percezione dell’acufene), oppure parziale (in questo caso lo si percepisce un po’ di meno).

    Gli stimoli sonori che possono essere impiegati a scopo di mascheramento sono molti.  In alcuni casi, anche dopo l’interruzione del mascheramento le persone sperimentano quella che in termini clinici si definisce “inibizione di tipo residuale”, vale a dire una diminuzione temporanea della percezione acufenica.

  • Ascolto cosciente (distrazione)

    Si riferisce al processo in cui la persona si sottopone, volontariamente oppure no, ad uno stimolo acustico. Questo avviene, ad esempio, quando si ascolta la radio o la musica. Questo tipo di ascolto è spesso utile per distrarsi.

  • Ascolto passivo (abitudine)
    E’ un processo simile, che però non è deciso volontariamente. Immaginiamo ad esempio di camminare in un centro commerciale: ascoltiamo la musica di sottofondo, è vero, ma il più delle volte non ne siamo coscienti.

 

Mascheratori acufenici

Alcune persone affette da acufene utilizzano dispositivi indossabili che emettono un rumore a banda larga, oppure a banda stretta centrato in prossimità del timbro percepito del proprio acufene. 

L’uscita massima dei mascheratori a banda larga tende ad estendersi per circa 2,5 ottave tra i 1000 ed i 6000 Hz. Il vantaggio dei mascheratori con rumore a banda stretta, invece, è quello di non dover essere ascoltati ad un livello di intensità così elevato per ottenere il mascheramento. La maggior parte di questi dispositivi possiede un controllo del volume che si può regolare per ottenere un mascheramento completo o parziale.

Si tratta ad ogni modo, di soluzioni piuttosto limitate, specialmente se non vengono integrate all’interno di un vero e proprio protocollo terapeutico.

 

Suoni a casa

Sapevi che anche in casa, molti dei suoni che ti circondano possono essere utilizzati per mascherare in modo parziale o totale l’acufene? Certo non si tratta di vere e proprie soluzioni, ma puoi provare a sperimentarle. Alcuni stimoli sonori possono aiutarti a mascherare, seppur momentaneamente, la percezione del tuo acufene:

• Ventilatore elettrico

• Radio (incluso il ronzio dell’apparecchio radio quando cerca le stazioni)

• Riproduttore di musica Mp3

• Impianto stereo

• Televisore

• Generatori di arricchimento sonoro da usare a letto (con suoni rilassanti come quello dell’acqua, della natura ecc.).

 

Toni Frattali

I toni frattali meritano una particolare attenzione, in quanto sono studiati per favorire il relax e possono essere utilizzati anche come strumento per una terapia sonora mirata e rilassante. Proprio come accade con alcuni tipi di musica, utili  a ridurre lo stress, poiché attivano una vasta gamma di strutture neurali, i suoni frattali – e  in particolare quelli impiegati nella Zen Therapy – hanno benefici comprovati in quanto sono sempre diversi e favoriscono la concentrazione, il sonno e la tranquillità.  Clicca qui sotto e scopri i benefici della Zen Therapy.

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